E’ un’opera performativa di danza che esplora la traiettoria di due corpi in costante relazione. L’opera mira a decostruire il formato tradizionale del teatro e della danza, gioca con le aspettative del pubblico e pone una domanda fondamentale: cosa è davvero necessario per creare una performance? Il duetto è struttutato come un puzzle le cui parti vengono smontate, ricercate, testate e reinventate costantemente. Un’esperienza immersiva, in costante evoluzione, priva di musica o artifici ma, capace di ipnotizzare e coinvolgere. Il corpi meccanici e la manipolazione da burattinaio sono i punti focali del linguaggio di movimento sviluppato da Isaiah Wilson e Sarah Baltzinger per quest’opera. Tra “corpi distorti” e teatro fisico, utilizzando reazioni a catena, il concetto di “azione e conseguenza”, i performer sono sfidati attimo per attimo a trovare soluzioni creative attraverso il movimento. L’improvvisazione trasforma il palco in un laboratorio in cui è possibile osservare diverse applicazioni di peso, resistenza, rimbalzo, rilascio, sospensione e isolamento, alternando momenti in cui il corpo si muove come un’unità globale e altri in cui è frammentato. In questo caso, è il corpo a definire i concetti di musicalità e personalità scenica.